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Quanto inquina per davvero l’auto elettrica?

L’auto elettrica è davvero a emissioni zero? A valutare seriamente la questione è lo Swedish Environmental Research Institute di Stoccolma, che in un paper pubblicato la scorsa settimana analizza il ciclo di vita (life cycle assessment, valutazione del ciclo di vita) delle grandi batterie agli ioni di litio utilizzate per i veicoli elettrici.

Secondo Lisbeth Dahllöf e Mia Romare, autrici dello studio, la produzione di questi accumulatori genera l’immissione in atmosfera di enormi quantità di CO2 (diretta ed equivalente): dai 150 ai 200 kg per ogni kWh di potenza.

ELETTRICO VS TERMICO. La Nissan Leaf e la Tesla Model S, due delle e-car più vendute, montano accumulatori rispettivamente da 30 e 100 kWh: secondo i calcoli delle due ricercatrici la loro produzione genererebbe quindi 5,3 tonnellate di CO2 per la batteria della Nissan e 17,5 per quella della Tesla.

Una moderna utilitaria equipaggiata con un motore a benzina da 1200 cc per produrre le stesse quantità di CO2 dovrebbe percorrere rispettivamente 42.000 e 154.000 km.

I numeri sembrano quindi suggerire che le auto elettriche, soprattutto quelle molto potenti come la Tesla, siano in realtà inquinanti come quelle a benzina.

ATTENZIONE AI DATI. In realtà non è proprio così: secondo lo studio, circa metà delle emissioni di CO2 legate alla produzione delle batterie è generato dalla lavorazione dei materiali grezzi utilizzati per costruzione degli accumulatori, mentre il 20% è imputabile alle attività minerarie. Si tratta quindi di immissioni indirette, da ascrivere nella “colonna” della CO2 equivalente.

Le ricercatrici hanno ipotizzato che metà dell’energia utilizzata nel processo produttivo provenga da combustibili fossili. Ciò significa anche – ed è importante – che spostando la catena industriale verso l’utilizzo di fonti rinnovabili e a bassa emissione di CO2 si innescherebbe un circolo virtuoso del quale tutti i settori potrebbero beneficiare.

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