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Auto elettriche, la diffusione in massa inizierà dal 2020-21

Secondo l’organizzazione indipendente Transport&Environment (TE), il 2020-2021 sarà il punto di svolta per il mercato, così come descritto in un recente rapporto sui piani delle case automobilistiche per i prossimi anni, Electric surge (allegato in basso).

Pur segnando numeri elevati in termini percentuali, finora le immatricolazioni dei veicoli a batteria non hanno consentito di raggiungere quote rilevanti sul totale venduto, a causa soprattutto degli alti prezzi e della limitata offerta di modelli nei concessionari, senza dimenticare altri fattori come l’autonomia reale delle batterie e la mancanza (con la relativa lentezza) di punti di ricarica sulle strade.

In Italia a giugno, secondo gli ultimi dati dell’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), si sono vendute 1.445 vetture 100% elettriche, quasi il triplo rispetto allo stesso mese del 2018 (445) con una crescita del 224% e una quota di mercato che si sta avvicinando all’uno per cento (0,8%). A queste si vanno a sommare le 344 auto ibride plug-in immatricolate a giugno, in calo del 50% circa in confronto al medesimo periodo di un anno fa.

La disponibilità di veicoli elettrici, così come si evince dal documento di TE, sta per aumentare sensibilmente, con l’arrivo di decine di nuovi modelli in pochi anni, grazie agli investimenti massicci dei costruttori per elettrificare le proprie flotte. Più volte infatti in questi mesi Volkswagen ha parlato di una vera e propria “offensiva elettrica”, contemporaneamente ad altre case che hanno annunciato programmi super-intensivi per realizzare auto a bassissimo impatto ambientale.

In sostanza, TE ha calcolato che da una sessantina di modelli elettrici alla fine del 2018 si arriverà a circa 176 nel 2020, 214 l’anno successivo e 333 entro il 2025, considerando l’insieme di tre categorie: BEV (Battery Electric Vehicle), PHEV (Plug-in Battery Electric Vehicle), FCEV (Fuel-cell Electric Vehicle). Quindi si parla, rispettivamente, di auto 100% elettriche, auto ibride benzina o diesel che si possono ricaricare alla colonnina per poi percorrere una cinquantina di km in elettrico “puro”, auto a idrogeno con celle a combustibile.

Il grafico seguente, tratto dallo studio di TE, riassume il previsto ingresso sul mercato europeo dei veicoli a batterie, con un ruolo di primo piano per il gruppo Volkswagen, seguito da PSA, Toyota e Daimler. I numeri in verticale si riferiscono al numero cumulativo di modelli elettrici disponibili nei vari anni.

In questo modo la produzione di veicoli elettrici in Europa dovrebbe superare le 4 milioni di unità entro sei anni, raggiungendo una quota di mercato pari al 22% (13% BEV-9% PHEV), sempre secondo le elaborazioni dell’organizzazione Transport&Environment.

Allo stesso tempo, termina l’analisi, in Europa crescerà moltissimo anche la capacità produttiva di batterie al litio con la realizzazione di nuove grandi fabbriche: si parla di almeno 130 GWh di capacità nel 2023 con una domanda del solo settore auto che dovrebbe essere intorno a 112 GWh, mentre il resto della domanda proverrà da camion/bus elettrici e applicazioni per l’accumulo stazionario di energia.

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